Un tetto in perfetto stato di salute garantisce un notevole comfort di natura strutturale, funzionale e sanitaria che migliora l’abitabilità della casa e riduce il consumo energetico. Un tetto perfettamente coibentato assicura all’abitazione il giusto livello di isolamento termico che previene inutili dispersioni di calore. Questa situazione consente di mantenere caldi tutti gli interni della casa riducendo la necessità di accendere sistemi di riscaldamento con un conseguente risparmio energetico che si traduce in bollette più leggere.
Il tetto previene le infiltrazioni di acqua che possono infiltrarsi nei muri e provocare problemi seri come la muffa ed i funghi. Infine un tetto ben tenuto conferisce alla casa un aspetto estetico molto curato e gradevole che innalza anche il valore commerciale dell’immobile. Il tetto necessita delle opportune opere di manutenzione, ma quando la situazione diventa particolarmente critica o pericolosa è consigliabile procedere direttamente al rifacimento del tetto che rientra nel bonus fiscale 2020 e può quindi essere ammortizzato. Analizziamo nei seguenti paragrafi l’iter burocratico per accedere al bonus fiscale 2020 e quando procedere al rifacimento del tetto.
Rifacimento del tetto: manutenzione ordinaria o straordinaria?
Il rifacimento del tetto rientra negli interventi di manutenzione, ma a questo punto bisogna chiedersi se sia ordinaria o straordinaria. Per rispondere a questa domanda è necessario fare riferimento al comma 1 dell’articolo 3 del Testo Unico sull’Edilizia – TITOLO I, Disposizioni Generali (DPR 380/01 e successive modifiche) secondo il quale:
una manutenzione si considera ordinaria quando il rifacimento di una copertura prevede il riutilizzo di materiale già esistente. Nella manutenzione ordinaria rientrano anche le operazioni finalizzate a riparare, rinnovare e sostituire le finiture degli edifici, integrare o mantenere in perfetta efficienza gli impianti tecnologici esistenti;
una manutenzione si considera straordinaria quando la ristrutturazione prevede il rinnovo e la sostituzione di parti strutturali.
Bonus fiscali 2020: detrazione del 50% e del 65%
La detrazione fiscale per le ristrutturazioni viene concessa nella misura del 50% per la manutenzione ordinaria esclusivamente quando le opere riguardano parti comuni. In tal caso la detrazione spetta ad ogni condominio in base alla quota millesimale. Per quanto riguarda gli interventi relativi a parti esclusive e private è concesso il bonus fiscale in caso di opere di manutenzione straordinaria. La detrazione del 50% è stata confermata con la Legge di Stabilità 2020 e prevede un tetto massimo di 96.000,00 euro per gli interventi di ristrutturazione edilizia, compresa la ristrutturazione o il rifacimento del tetto.
La Legge di Stabilità contiene anche la detrazione del 65% per i lavori di risparmio energetico fruibile fino al 31 dicembre 2020 tra cui rientrano il rifacimento del tetto e la coibentazione. Il cappotto termico rappresenta una delle soluzioni ideali per coibentare la casa poiché riduce le dispersioni termiche, corregge i ponti termici che provocano sbalzi di temperature tra i vari elementi della casa ed evita la formazione di condensa e muffe.
Iter burocratico e adempimenti richiesti
Secondo l’art. 6 del Testo Unico sull’edilizia per le opere di manutenzione straordinaria bisogna inviare una comunicazione di inizio lavori (CILA) asseverata da un professionista al Comune di riferimento. In alternativa si è diffusa la prassi di sostituire la pratica edilizia, obbligatoria in caso di manutenzione straordinaria, con un’autocertificazione sostitutiva di un atto notorio che deve essere conservata in caso di accertamenti. Questo procedimento al momento però è solo una pratica abitudinaria e non è regolamentato da nessuna legge.
Per richiedere la detrazione per ristrutturazione del 50% è necessario presentare una pratica edilizia (CILA, SCIA e Permesso di costruire) in Comune con la firma di un tecnico abilitato prima dell’inizio dei lavori. Per richiedere la detrazione per il risparmio energetico bisogna inviare una pratica all’Enea ed è richiesta l’asseverazione dell’intervento con la firma di un tecnico che ha il compito di verificare gli adempimenti dell’intervento secondo i requisiti di legge. L’invio deve essere effettuato entro 90 giorni dal termine dei lavori di riqualificazione energetica in modalità telematica sul sito dell’Enea. Per entrambe le agevolazioni bisogna effettuare il pagamento tramite un bonifico bancario da richiedere alla propria banca. Tutta la documentazione comprensiva di asseverazione con la firma del tecnico incaricato deve essere consegnata al proprio consulente fiscale o al CAF entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Quando bisogna ristrutturare il tetto?
Dopo aver capito qual è l’iter burocratico per il rifacimento del tetto è opportuno concentrarsi sugli aspetti pratici e chiedersi quand’è il momento opportuno per effettuare questa operazione. La casa ci parla e ci invia dei campanelli d’allarme che non bisogna ignorare. Prevenire è sempre meglio che curare quindi è preferibile intervenire quando i problemi sono circoscritti e limitati piuttosto quando diventano molto più invasivi e progrediti.
Innanzitutto bisogna considerare l’età del tetto, poiché invecchia anche lui e porta i segni del tempo. Come detto precedentemente la manutenzione ordinaria è necessaria per garantire il buono stato di salute del tetto, che dopo 25 anni inizia ad avere un’età “importante”. Al raggiungimento di quest’età è opportuno eseguire interventi di manutenzione straordinaria che risultano molto più performanti grazie alle nuove tecnologie di lavorazione, oppure procedere direttamente alla sostituzione.
Un altro campanello d’allarme viene inviato dalle tegole che a causa dell’azione usurante del tempo e degli agenti atmosferici possono sfaldarsi o incrinarsi provocando pericoli di perdite e infiltrazioni. Se le tegole malfunzionanti sono poche si può procedere alla singola sostituzione, ma se cominciano ad essere tante è il caso di un intervento più drastico con una sostituzione o un rifacimento totale del tetto.
Quando dall’attico si intravede la luce del sole non è un buon segno, poiché significa che possono entrare altri agenti atmosferici come vento, freddo, neve e pioggia che incidono negativamente sul comfort e sull’abitabilità della casa. Potrebbero esserci danni strutturali o semplicemente causati dall’usura del tempo ed in questi casi la cosa migliore è rivolgersi ad un professionista per valutare quale sia l’intervento più opportuno da effettuare.
Un’altra situazione critica è rappresentata dal tetto cedevole, situazione che non prefigura un pericolo imminente ma che sicuramente non può essere ignorata ed anzi deve essere risolta nel minor tempo possibile. Intervenire quando il danno è localizzato consente di evitare pericoli maggiori con interventi più economici e meno invasivi.
Novità: il bonus facciate 2020
Con la finanziaria 2020 è stato inserito un articolo che consente di detrarre fiscalmente gli interventi in facciata al 90%, parliamo sempre di detrazione Irpef. Questo significa che se devi rifare il tetto di casa hai la necessità di installare il ponteggio, questo ti consente a costo zero di intervenire anche sulle facciate. Essendo il Bonus facciate al 90% in dieci anni ed essendo il ponteggio già compreso nel costo del tetto il vero costo in più è solamente quello della pittura, che nei dieci anni viene completamente ammortizzato risultando praticamente “in omaggio”.
Concludendo la ristrutturazione del tetto è un intervento fondamentale per: ridurre le infiltrazioni, migliorare l’efficienza energetica, evitare la dispersione termica e prevenire danni strutturali.
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