Le linee vita sono sistemi di sicurezza anticaduta obbligatori regolamentati da normative a livello regionale, nazionale e internazionale. Tali dispositivi sono finalizzati a proteggere contro le cadute dall’alto durante le lavorazioni eseguite sopra i 2 metri di altezza e diverse regioni hanno stabilito delle normative “ad hoc”. La linea vita rappresenta un insieme di ancoraggi collocati sulla copertura dove i lavoratori si agganciano con opportuni cordini ed imbracature per evitare cadute durante gli spostamenti. Questi dispositivi di sicurezza, oltre a favorire una salita ed una movimentazione sicura sul tetto, garantiscono anche una maggiore libertà di movimento e di conseguenza un lavoro più efficiente e proficuo. Come installatori di linee vita a Udine e provincia vogliamo approfondire ulteriormente l’argomento.
Le linee vita rappresentano dispositivi obbligatori per legge che consentono di ridurre notevolmente i costi. Le aziende infatti non sono costrette ad installare parapetti o ponteggi aerei che hanno costi molto elevati, ma devono fornire ai lavoratori linee guida che garantiscano la giusta integrità e idoneità a svolgere il lavoro. Nel settore dell’edilizia ogni anno in Italia si verificano in media circa 66.000 incidenti, 200 dei quali risultano mortali. Per contrastare e prevenire il fenomeno delle “morti bianche” sul lavoro sono state introdotte sanzioni molto pesanti per chi non si mette in regola.
Durante le lavorazioni ad alta quota il datore di lavoro ed il dirigente hanno l’obbligo di fornire i mezzi di protezione idonei e necessari e mantenere in efficienza i D.P.I. (dispositivi di protezione individuale), permettendone l’uso secondo le modalità previste. Se non dovessero ottemperare ai loro doveri rischiano l’arresto da 3 a 6 mesi o una sanzione da 1.500 fino a 4.000 euro.
I preposti rischiano l’arresto fino a 2 mesi o un’ammenda da 150 a 1.000 euro se non fornisco i mezzi idonei di protezione e le istruzioni per utilizzarli, non informano i lavoratori sui rischi e non rendono disponibili tali informazioni.
Gli stessi lavoratori, se non utilizzano in modo adeguato i D.P.I. secondo le informazioni ricevute, rischiano l’arresto fino ad un mese o una sanzione da 200 a 600 euro.
Bisogna poi fare un discorso a parte per i condomini, dove l’amministratore condominiale ricopre il ruolo di datore di lavoro e quindi deve tutelare i lavoratori che operano ad alta quota rispettando tutti gli obblighi di sicurezza. Se dovesse verificarsi un incidente o danni a terzi senza rispettare le condizioni di sicurezza previste, il condominio deve rispondere in sede civile. L’amministratore invece, in quanto datore di lavoro, ne risponderebbe in sede penale.
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