Quando bisogna rifare il tetto è necessario tutelare la sicurezza, l’incolumità e la salvaguardia del personale con l’utilizzo di un apposito ponteggio costruito secondo le normative relative al settore di riferimento. In alternativa il ponteggio può essere sostituito con dei parapetti che si ancorano alle travi del tetto o ai muri di casa, oppure è possibile usare la linea vita per lavorare legati sul tetto. La normativa tuttavia specifica che i lavori sui tetti devono essere svolti con mezzi di protezione collettivi, come ponteggi e parapetti, piuttosto che individuali come linee vita o corde.
Durante il rifacimento del tetto il personale deve lavorare in totale sicurezza contro le cadute dall’alto, cioè ad un’altezza superiore ai 2 metri. Le ditte devono quindi fornire agli operai tutti gli strumenti necessari per garantire la massima sicurezza secondo gli standard di legge, altrimenti in caso di incidente ne risponde anche il committente. Non è quindi possibile rifare il tetto senza ponteggi e nei seguenti paragrafi analizziamo il perché.
Rifacimento del tetto in totale sicurezza: cos’è il PiMUS
In caso di lavori in quota l’utilizzo dei ponteggi viene regolato dal PiMUS (Piano di montaggio, uso e smontaggio) per garantire la sicurezza del personale e per lavorare secondo le normative di legge evitando così multe e sanzioni in caso di controllo. Tale documento è richiesto dal Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro in base all’art. 134 della Sezione V del Capo II del Titolo IV relativo ai cantieri temporanei e mobili. Inoltre il comma 2 dell’art. 134 specifica che le eventuali modifiche al ponteggio, che vanno riportate sul disegno, devono restare nell’ambito dello schema-tipo che ha giustificato l’esenzione dell’obbligo del calcolo.
Il PiMUS è quindi un documento necessario per quei lavori in cui è presente un ponteggio ed è finalizzato a garantire la sicurezza del personale addetto al montaggio, allo smontaggio ed alla trasformazione del ponteggio e anche di altre persone non addette a queste operazioni come altri operai, abitanti, passanti o fruitori di uno stabile in fase di ristrutturazione.
Il PiMUS è richiesto quando bisogna realizzare un ponteggio metallico fisso indipendentemente dalle dimensioni, dalla complessità e dalla necessità del progetto oppure un ponteggio composto da elementi di legno. Non è richiesta invece la stesura del PiMUS quando bisogna realizzare opere provvisionali diverse dai ponteggi come ad esempio parapetti, ponti su cavalletti o ponti su ruote.
Quali sono i compiti dei coordinatori per la sicurezza
Il coordinatore in materia di Sicurezza e Salute deve innanzitutto prevedere la tipologia e le caratteristiche del ponteggio che vanno successivamente valutate dalla persona incaricata per la redazione del PiMUS. Al coordinatore spetta inoltre il compito di valutare i rischi interferenziali relativi allo stoccaggio ed alla movimentazione dei materiali ed all’utilizzo del ponteggio e stimare i costi della sicurezza. La redazione del PiMUS è un obbligo per il datore di lavoro dell’impresa che monta e smonta il ponteggio e che deve adempiere a questo compito prima dell’inizio dell’attività sul ponteggio. Fondamentalmente il PiMUS deve essere una sorta di “vademecum” per tutti gli addetti ai cantieri contenente tutte le informazioni generiche e specifiche completate da grafici e foto della zona interessata.
L’utilizzo delle piattaforme aeree
Tra le metodologie d’intervento più tecnologiche ed all’avanguardia di ultima generazione ci sono le cosiddette piattaforme aeree che consentono di realizzare una struttura autoportante intorno al tetto per proteggere il personale operante a notevole altezza. Questa soluzione rappresenta una valida alternativa ai ponteggi o altri sistemi che possono risultare ingombranti ed onerosi per le ditte operanti. Le piattaforme aeree risultano particolarmente utili e performanti soprattutto nei centri urbani con spazi ridotti dove talvolta può risultare difficoltoso l’allestimento ed il montaggio di ponteggi.
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