L’eternit è un derivato dell’amianto ampiamente utilizzato nei decenni passati soprattutto nell’edilizia poiché risultava resistente ed economico. Col tempo però sono stati evidenziati i pericoli derivanti dall’utilizzo dell’eternit che risulta altamente cancerogeno, quindi tra il 1992 ed il 1994 ne è stato gradualmente vietato l’utilizzo.
Nel novembre 2016 è stato presentato il Testo Unico 2016 per il riordino, il coordinamento e l’integrazione del Decreto Legislativo n. 81 del 2008, vale a dire la normativa relativa al trattamento dell’amianto. Il provvedimento comprende 128 articoli suddivisi in 8 capitoli che riguardano l’ambiente, la sicurezza sul lavoro, lo sviluppo alla giustizia e la tutela della salute collettiva.
La normativa 2016 sul trattamento dell’amianto
L’amianto allo stato solido è innocuo ma diventa pericoloso quando inizia a polverizzarsi e sfaldarsi. La polvere rilasciata se viene respirata può causare gravi patologie di natura cancerogena che rischia di colpire le vie respiratorie o altri organi. L’amianto e l’eternit sono quindi considerati rifiuti altamente pericolosi che non possono essere smaltiti col “fai da te”, ma è obbligatorio rivolgersi ad un’azienda specializzata nello smaltimento amianto che opera con le attrezzature adeguate e a norma di legge. Gli operatori indossano tute speciali e dispongono di strumentazioni apposite per il prelievo ed il trasporto di eternit ed amianto che devono subire un trattamento speciale per essere smaltiti correttamente. L’obiettivo è rendere inerti i residui di amianto ed eternit a tutela dell’ambiente circostante e della salute delle persone.
Come si svolge la rimozione dell’amianto?
Le aziende specializzate devono occuparsi del prelievo, del trasporto e dello smaltimento dell’eternit e dell’amianto ed anche di tutta la parte burocratica relativa allo smaltimento di rifiuti pericolosi. Innanzitutto è richiesto un sopralluogo per valutare come intervenire nella massima sicurezza e quantificare il materiale che deve essere smaltito. Successivamente si passa alla fase della rimozione che può richiedere lo smontaggio di tetti, coperture ed anche strutture interne se le condizioni di sicurezza lo richiedono. Tutti gli elementi smontati vengono quindi messi in sicurezza in appositi contenitori.
Il materiale viene portato in un’apposita discarica per poi essere smaltito con tecniche particolari che mirano alla tutela della salute di tutto il personale coinvolto e dell’ambiente circostante. In caso di dubbi sull’eventuale presenza di eternit o amianto è consigliabile rivolgersi ad un’azienda specializzata del settore che può procedere ad un’analisi preliminare dei rischi, così da decidere se smantellare le eventuali strutture in amianto. Anche i residui di amianto ed eternit possono essere estremamente cancerogeni, quindi tenerli in casa risulta molto pericoloso ed è assolutamente consigliata l’immediata rimozione.
La rimozione dell’amianto in ambienti lavorativi
L’eventuale presenza di amianto e di eternit deve essere valutata con molta attenzione anche negli ambienti lavorativi, dove bisogna tutelare e salvaguardare l’incolumità, la sicurezza e la salute dei lavoratori. Secondo la legge spetta al datore di lavoro verificare la presenza di materiali pericolosi e cancerogeni e stabilire quali sono le conseguenti azioni da intraprendere.
Anche in questo caso bisogna rivolgersi ad una ditta specializzata e dotata di tutte le certificazioni necessarie per procedere alla rimozione di materiali pericolosi in totale sicurezza. L’azienda incaricata ed il datore di lavoro devono stendere un piano di lavoro indicando le procedure, le attrezzature ed il personale impiegato nel corso della bonifica. Questo importantissimo documento deve essere depositato 30 giorni prima dell’inizio dei lavori. Le imprese specializzate forniscono la consulenza necessaria per seguire l’iter burocratico relativo al corretto smaltimento di amianto, eternit o altri materiali pericolosi per l’uomo o per l’ambiente.